Bonus condizionatori 2023
Cosa c’è da sapere
Il bonus condizionatori è un’agevolazione fiscale che spetta a chi decide di comprare o di sostituire il proprio climatizzatore con uno più efficiente energeticamente. La sua dicitura corretta è “Bonus condizionatori e pompe di calore” e la nuova normativa ne ha modificato alcuni aspetti (confronta Legge di Bilancio 2021 e Legge di Bilancio 2022).
Attualmente, il bonus è inserito all’interno del Bonus mobili ed elettrodomestici e del Bonus ristrutturazioni.
Non si tratta più, quindi, di una misura specifica, ma si una misura collegata ai Bonus edilizi ordinari per i quali è prevista la detrazione.
Come per tanti altri contributi statali, anche per questo bonus, in virtù del Decreto-legge del Governo che ha stoppato sconti in fattura e cessione del credito, dal 17 febbraio 2023 è prevista la sola detrazione fiscale come possibilità per usufruirne.
Quella che segue è una guida completa sul bonus condizionatori che esaminerà le varie fattispecie che possono dare diritto al suddetto bonus e come quest’ultimo può essere incassato.
Il Bonus è valido sugli acquisti effettuati entro e non oltre il 31 dicembre 2023.
Vediamo, nello specifico, quando si ha diritto alla detrazione e a quanto questa ammonta, a seconda dei casi.
- In caso di ristrutturazione
Si ha diritto ad una detrazione del 50% in caso di installazione o acquisto di un nuovo condizionatore, a condizione che l’acquisto avvenga in concomitanza con un intervento di ristrutturazione e che il nuovo impianto sia a pompa di calore e favorisca il risparmio energetico; in questo caso, il tetto massimo detraibile è pari a 8.000 euro, da suddividere in 10 rate annuali.
- Bonus mobili ed elettrodomestici e ristrutturazione di edilizia straordinaria
Nell’ambito di un progetto di ristrutturazione edilizia straordinaria, si può usufruire del Bonus mobili ed elettrodomestici, che prevede una detrazione al 50% per l’acquisto, tra l’altro, di elettrodomestici di classe A+ (o A per i forni).
- In assenza di ristrutturazione
Per l’acquisto di un impianto ad alta efficienza energetica, che sostituisca uno vecchio meno efficiente, si può usufruire di una detrazione al 65% fino a un massimo di spesa di 46.154 euro, detraibili in 10 rate annuali.
- In caso di intervento “trainante”
Se il condizionatore viene installato nell’ambito di un cosiddetto intervento “trainante”, sarà possibile usufruire invece delle agevolazioni previste con il Superbonus 90%. Sono “trainanti” gli interventi di efficientamento energetico su involucro (cosiddetto “cappotto”) ed impianto e riduzione del rischio sismico.
Chi usufruisce della detrazione al 65% (o di quella prevista dal cosiddetto Superbonus) per l’installazione di climatizzatori finalizzati al risparmio energetico, non potrà ottenere per lo stesso impianto l’agevolazione prevista dal Bonus ristrutturazione o dal Bonus mobili.
La stessa limitazione è vera, naturalmente, anche al contrario. Inoltre, per poter beneficiare del Bonus condizionatori col Bonus ristrutturazioni è necessario che lo stabile sia a norma di legge, o che sia già accatastato (o in fase di accatastamento) e in regola con i pagamenti, e che il pagamento dei lavori sia fatto con sistemi tracciabili e documentati.
Le spese agevolabili
Le spese sulle quali potrà essere applicato il Bonus condizionatori 2023 sono quelle sui seguenti tipi di impianto:
- Impianti di climatizzazione a basso consumo energetico
- Impianti di deumidificazione d’aria
- Termopompa o pompa di calore.
Chi ha diritto al bonus
Possono accedere al Bonus condizionatori 2023 tutti i contribuenti, che siano o meno residenti nel luogo dei lavori:
- Persone fisiche
- Esercenti arti e professioni
- Società di persone
- Società di capitali
- Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale
- Condomìni
- Cooperative di abitazione a proprietà indivisa
- Istituti autonomi per le case popolari
- Etc..
Il Bonus, inoltre, non spetta solo ai proprietari degli immobili oggetto degli interventi, ma anche ai titolari di diritti personali o reali di godimento su di essi, naturalmente se ne sostengono le spese:
- proprietari o nudi proprietari;
- locatari o comodatari;
- titolari di un diritto reale di godimento, che si tratti di usufrutto, uso, abitazione o superficie;
- imprenditori individuali, ma solo per gli immobili che non rientrano fra i beni strumentali o merce;
- soci di cooperative divise e indivise;
- Coloro che producono redditi in forma associata, siano essi società in nome collettivo, imprese familiari, società semplici, società in accomandita semplice o soggetti equiparati.
Infine, possono fruire della detrazione, se sostengono direttamente le spese, anche;
- il familiare convivente del detentore o possessore dell’immobile (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado);
- il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile e non titolare di un contratto di comodato, per le spese da lui sostenute a partire dal 1° gennaio 2016;
- il componente dell’unione civile.
Come si ottiene il bonus
La richiesta del Bonus condizionatori 2023 potrà avvenire, come dicevamo, esclusivamente portandolo in detrazione fiscale quando si compila la dichiarazione dei redditi, che sia per mezzo del modello 730 o del modello Redditi PF (ex Modello Unico).
L’importo detraibile deve essere suddiviso in 10 quote annuali della stessa cifra e si recupera quindi in 10 anni.
Fanno parte del calcolo delle spese detraibili anche le spese di trasporto e di montaggio del condizionatore acquistato. Il pagamento deve essere stato effettuato tramite bonifico bancario (cosiddetto “bonifico parlante”), carte di credito o debito.
Se il Bonus è collegato a una ristrutturazione, bisogna anche inviare una comunicazione a Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico e sostenibile).
La comunicazione dovrà essere presentata online entro 90 giorni dalla fine dei lavori, e dovrà contenere i dati relativi alle spese sostenute (fattura di acquisto, ricevuta del bonifico, ricevuta di transazione, se si paga con carta di credito) e agli interventi di riqualificazione e risparmio energetico ottenuto (per mezzo dell’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica), nonché l’importo di tutte le eventuali consulenze professionali di cui si è usufruito.
Quali controlli vengono effettuati
L’Agenzia delle Entrate, insieme all’Autorità Giudiziaria competente, può effettuare controlli sulle dichiarazioni rese in fase di richiesta del Bonus condizionatori.
Per questa ragione, è obbligatorio conservare sempre la ricevuta del bonifico che attesti il pagamento del condizionatore, la documentazione di addebito sul conto corrente, le fatture di acquisto, che riportino la natura, la qualità e la quantità di prodotto e servizi acquisiti, la ricevuta di avvenuta transazione per i pagamenti effettuati con carta di credito o di debito, le schede tecniche del condizionatore a pompa di calore, la scheda descrittiva firmata inviata all’Enea.
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